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Il libro sul comodino:
Infinite Jest
di David Foster Wallace
Da circa un mese sono impegnata nella lettura di uno dei romanzi più articolati, affascinanti e complessi della mia biblioteca personale.
Nonostante il mio autentico entusiasmo per tale scoperta, a chi mi chiede un breve riassunto non so mai cosa rispondere. E allora osservo interdetta l'interlocutore, farfuglio qualche parola più o meno comprensibile come dipendenza, cartuccia, anni sponsorizzati e cambio discorso.
Scherzi a parte, non è facile parlare della faraonica opera letteraria di uno degli autori più geniali, funambolici e talentuosi del nostro periodo morto suicida a soli 46 anni nel 2008.
"Infinite Jest" (questo il titolo e David Foster Wallace è il suo autore) racchiude decine di personaggi e altrettante storie il cui unico comune denominatore è la dipendenza da droghe, alcool, sport e intrattenimento.
Ed è proprio un video di intrattenimento intitolato "Infinite Jest" a creare un piacere e quindi una dipendenza così assoluta e fatale da rendere catatonici i suoi sfortunati spettatori, il cui unico desiderio è rivedere quelle immagini all'infinito.
Ma I.J. è ben altro!
Le sue 1400 pagine racchiudono le nevrosi, le compulsioni, i disagi e i malanni del nostro secolo.
La scrittura vivace e poliedrica di Wallace, autentico funambolo della parola, ci proietta in un mondo solo apparentemente futuristico con personaggi talvolta grotteschi e tormentati, talvolta arguti e ironici.
Lo stile dell'autore è assolutamente incomparabile.
"Infinite Jest" è un'opera unica, ipnotica e spettacolare.
Un romanzo sulla dipendenza che crea dipendenza.
Immaginate di salire sulle montagne russe più divertenti e paurose al mondo…ma soprattutto infinite.
L'esperienza di lettura dopo "Infinite Jest" non sarà mai più come prima.
Unica avvertenza: la scrittura di David Foster Wallace o si ama o si odia: scordatevi i ni, le tonalità di grigio e le mezze misure.
Buona lettura!