Stefania Lusetti
Onde
Aggiornamento: 1 ago 2022
Osservo le onde infrangersi sul muro della passeggiata.
Lascio che lo sciabordio silenzi ogni pensiero.
Lo sguardo si posa sulla penisola di Sirmione e lì rimane fino a quando un flutto alto e improvviso investe le mie gambe.
Rido, dapprima sommessamente poi in modo fragoroso. Ritrovo la mia risata infantile e la lascio risuonare in quello spazio circondato da monti e acqua.
Osservo la gonna e i miei sandali fradici. Il sole estivo me li asciugherà in poco tempo.
Rimango ferma in attesa del flutto seguente che, puntualmente, mi colpisce.
Stavolta non rido. La mia mente divaga e ritorna al passato.
Mi assale la malinconia.
Penso ai primi anni di scuola, ai compagni che mi tormentavano per motivi che fingevo di non conoscere, a sbiadite vacanze in località dozzinali, ai miei abiti riciclati.
Penso alla mia giovinezza vissuta nei canoni di un'educazione estrema e nell'ansia di essere giudicata.
Non riesco a ritrovare i momenti sereni, eppure so di averne vissuti tanti.
Cicatrici di una vita passata. Ferite rimarginate sempre in bella vista per non farmi dimenticare chi ero e chi sono ora.
Mi allontano quasi correndo lasciando i vecchi ricordi in balia della prossima onda.