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Diario: 24 Dicembre 2021 - Quanta magnanima ipocrisia

Aggiornamento: 14 giu 2023




C’è un particolare momento dell’anno in cui gli umori si rasserenano.

Le persone sorridono di più, ridono di più, si sentono investite da una strana euforica felicità e sembrano ben disposte verso tutti.

Arriva il Natale con il suo carico di regali e allegria, auguri e positività.

Ci sentiamo tutti un po’ più buoni, arrivando a tollerare perfino chi, fino a qualche giorno prima, consideravamo irritanti.

Siamo a Natale, vogliamoci bene, amiamoci di più.

Sembra uno slogan da famiglia del Mulino Bianco.

Quanta magnanima ipocrisia!

Forse occorre. Forse è necessaria per stemperare la tensione accumulata nel corso di un anno, per farci credere che la vita può regalare le stesse emozioni che provavamo da bambini.

Peccato!

Peccato perché con me non funziona più.

Domani, 25 dicembre 2021, riceverò i soliti auguri dalle solite persone con cui ho stretto un sodalizio annuale di indifferenza e mi chiederò “perché?”.

Perché perdere tempo a rispondere ad auguri sterili con altrettanti auguri sterili?

Perché far finta di credere che prima o poi ci incontreremo, quando, di fatto, non abbiamo nessuna intenzione di proporre concretamente una data?

Perché mandare auguri a persone che mi hanno lisciato con la frase “che bello: ora conosco una scrittrice!” per poi perdersi nell’oblio all’uscita del mio nuovo romanzo?

Perché augurare buon anno a parenti, amici e conoscenti che mi hanno ammorbato per un intero anno solare con le loro storie di altrettanti parenti, amici e conoscenti di cui non me ne frega un cazzo? (e perdonate il francesismo).

E soprattutto, perché buttare via tempo, benzina e pazienza per andare a trovare persone con cui ho firmato un patto di consapevole menefreghismo?

Nessun buon Natale a loro.

Nessuna promessa che non vorrò mai mantenere.

Nessun augurio di felicità.

Loro sono già felici così! Non saranno certo i miei auguri a migliorare la loro giornata perfetta….

Il mio Buon Natale lo riservo a chi veramente conta nella mia vita, alle persone con cui ho intrapreso un percorso, con cui ho affrontato le difficoltà, con cui ho riso, pianto, sperato e fallito.

Solo loro si meritano un vero, sincero buon Natale.

E a tutti gli altri un semplice ciao: significa molto, significa niente.



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