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Il dubbio


Ancora una caipirinha. Sarà la quarta bottiglia di Cachaça che apro, e mancano ancora due ore a mezzanotte.

Il fumo della griglia mi irrita gli occhi. Non riuscirò mai ad abituarmi all'intenso odore di carne che si propaga intorno a me, ma mi pagano bene e la gente non chiede altro che il solito cocktail.

So bene che è riduttivo per un barman della mia esperienza, ma ho assolutamente bisogno di soldi.

Carole è eccitata. Da quando è stata messa in lista per l'operazione al seno si sente, finalmente, una vera donna.

Il suo aspetto, al momento, è piuttosto bizzarro. I capelli biondi, lunghi, raccolti in una coda di cavallo sono l'unica caratteristica femminile che possiede, ma è felice. Invidio l'entusiasmo e il coraggio per la profonda trasformazione che ha intenzione di eseguire su se stessa.

Michele, il suo fidanzato e proprietario di questa churrascaria, non la merita. La tradisce spesso con ragazzi più giovani. Quanto è patetico.

Ora è in mezzo alla sala, urtando le sedie intorno a lui, mentre grida a squarciagola "YMCA".

Ma la cosa che mi lascia più perplesso è vedere il successo che riscuote questa performance da quattro soldi.

Oggi è il compleanno di Carole: 8 marzo.

Le donne in sala, quelle vere, quelle dotate dalla nascita di un apparato riproduttivo, la guardano divertite.

Le più anziane, invece, la osservano disgustate, come fosse un animale ripugnante, un serpente sotto teca.

Lei è superiore a tutte loro.

Guardale. Pazze isteriche che attendono la solita festa annuale, svuotandola di ogni significato storico per imitare le bassezze degli uomini.

Il loro comportamento davanti a un paio di slip maschili è grottesco.

Urlano, imprecano, ridono sguaiatamente.

Una di loro ci ha appena provato con me.

Le ho offerto una caipirinha, chiedendole, in cambio, di allontanarsi.

Carole, invece, gira fra i tavoli con signorilità, rispondendo ai ghigni beffardi delle clienti con un sorriso dignitoso.

E' infastidita quanto me da quegli strilli immotivati, ma sopporta decorosamente.

Ogni tanto mi lancia una sguardo complice, scuote la testa, mi esorta a portare pazienza e mi chiede un’acqua tonica.

Poi si volta verso Michele, lo vede flirtare con Renzo, il nuovo cameriere con i bicipiti tatuati, e abbassa lo sguardo.

Vorrei stringerla fra le mie braccia, sussurrarle che lei è migliore di lui, che è troppo signora per un luogo simile.

Poi penso a Stella, in cucina, che mi ama e che amo.

Non riuscirebbe mai a capire la mia ammirazione verso Carole e metterebbe in dubbio la mia eterosessualità.

Per adesso basta il mio di dubbio.

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