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E l’orchestra comincia a stonare

Aggiornamento: 12 mar

e l'orchestra comincia a stonare

Al principio sembrano esistere esclusivamente le buone intenzioni.

Un sogno si trasforma in un’idea e, a sua volta, in un progetto.

Chiami a raccolta i fedelissimi più qualche outsider di convenienza, perché sai di aver bisogno del meno peggio in circolazione.

Presenti la tua visione e la condisci di elementi irresistibili. Fai credere ai tuoi seguaci che insieme costruirete qualcosa di unico e irripetibile.

Ovviamente sarà un rapporto di sereno volontariato. Niente compensi.

La felicità nel costruire qualcosa insieme e l’acquisizione di una ricchezza interiore saranno la giusta retribuzione.

Hai fiducia in te stesso più che negli altri. Però sai che “gli altri” ti servono.

Hai bisogno dei loro soldi, del loro tempo, della loro disponibilità.

Al contempo non vuoi che il tuo sogno diventi il loro, vuoi solo farglielo credere.

Li illudi di avere tutto chiaro in mente, ma navighi a vista con qualche buona idea e con la frase “le emergenze le risolveremo strada facendo”.

Rappresenti il vertice che tiene in ordine la piramide. E tu, l’ordine, lo pretendi: ognuno al proprio posto.


E poi ci sono loro: quelli che pagano per godere dei tuoi servizi.

All’inizio quei servizi vengono offerti con dedizione e attenzione, ma poi i fruitori aumentano e ti rendi conto che non puoi stare più dietro a tutti.

Ti inventi l’ennesima trovata. Chiedi ad altri di fare ciò che rientrava nei tuoi compiti e, per rendere appetibile un piatto indigesto, li riempi di complimenti.

Come un’illusionista riesci a far vedere ciò che non c’è.

E tu ti ritiri. Dirigi l’orchestra e bacchetti i tuoi musicisti se non seguono la musica che hai composto per loro.

Armiamoci e partite.

Il rapporto di sereno volontariato prosegue per tutti, ma non per te.

E intanto l’orchestra comincia a stonare.

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