Stefania Lusetti
Parigi, rosa eterna
Aggiornamento: 5 lug 2021

"Molti vanno a Parigi e pochi ci sono stati".
Così scriveva il saggista illuminista del 1700 Francesco Algarotti durante il suo soggiorno nella capitale francese.
E come dargli torto: Parigi non si visita, ma nel limite del possibile si vive.
Parigi è generosa, sorprendente e affascinante.
Impossibile rimanere indifferenti alla vastità delle sue piazze, alla maestosità dei suoi edifici, all'austerità dei suoi monumenti.
Come non apprezzare la prospettiva dei suoi Champs Elysées e non affrontare con ammirazione il percorso che dal Louvre ci fa scoprire la Tuilleries e più giù fino alla grandiosa Place de La Concorde per poi terminare all'Etoile e al suo imponente Arco di Trionfo.
Come tentare di ignorare il fascino della Tour Eiffel e come rifiutare una scalata verso i suoi piani alti per poter ammirare in tutto il suo splendore la Ville Lumière.
Ma Parigi non è solo architettura.
Parigi è storia, arte musica.
Ovunque un evento, un momento da condividere e godere.
Parigi è "verde": i suoi immensi parchi impreziositi da fontane e fiori rappresentano oasi piacevoli per parigini e turisti.
Parigi è vivacità, eleganza e gentilezza.
Esisterà un'altra Parigi? Sicuramente come tutte le megalopoli anche Parigi avrà la sua "corte dei miracoli" .
Indifferenza, povertà e disperazione soggiorneranno nei sobborghi più poveri e reietti della capitale.
Anche Parigi avrà i suoi aguzzini, i suoi ladri e i suoi cattivi amministratori.
Anche a Parigi ci sarà chi faticherà ad arrivare a fine mese.
In fondo anch'io sono andata a Parigi senza esserci stata.
L'ho soltanto sfiorata. Ne ho colto l'essenza migliore. La parte più pura, gradevole e innocua.
La ricorderò, come sempre, splendida e perfetta: come una rosa eterna incapace di sfiorire.
Scusatemi per queste impressioni di viaggio zoppe, ma ero semplicemente in vacanza.