Aggiornamento: 26 ott

E si commenta “il tempo è volato”, “in un attimo sei maggiorenne”, “ma dove siamo stati tutto quel tempo”.
Vero, fin quando non sfogliamo l’album delle foto, non ci si guarda allo specchio, non ci soffermiamo a ricordare, se non tutto, la tua prima volta di tutto.
Il primo vagito, il primo sorriso, la prima parola, i primi passi.
E poi il primo giorno di asilo, quello di scuola, la prima delusione, il primo successo.
E poi le prime lacrime, la prima ribellione, il primo amico, il primo litigio, il primo traguardo.
Quelle prime volte di tutto che sono diventate quotidianità.
E intanto sei cresciuto, il tuo carattere si è formato, il bambino che cullavamo si è trasformato in ragazzino, poi ragazzo e ora quasi uomo.
Sì. Scrivo “quasi”, così io e tuo padre abbiamo ancora l’illusione di poterti aiutare a crescere, a lasciarti la mano poco alla volta per non ammettere che, volendo, puoi incamminarti verso il tuo futuro senza il nostro aiuto.
Il tempo è trascorso, ma non è fuggito. Ogni istante con te è stato vissuto con gioia, dedizione, preoccupazione e orgoglio.
La nostra eterna paura di non aver fatto abbastanza, di non essere state buone guide, buoni mentori, buoni genitori. Con il tempo sarai tu a giudicare il nostro lavoro.
A noi non occorre lo stesso tempo per dirti che di te siamo fieri. Sei la nostra gioia, la nostra realizzazione, la nostra più grande fortuna.
Buon compleanno, nostra vita.